domenica 14 marzo 2010

Me, Myself and I

Una sensazione nuova nell'aria.
Mi sento diverso, nel senso positivo, s'intende.
Finalmente direi.
Sarà colpa delle birre e dei cocktails o di quella inaspettata quanto gradevole compagnia che ha mi ha allietato stasera in un locale? Who knows? Però poco fa, mentre tornavo a casa, in macchina sorridevo. Sì cioè imprecavo agli altri automobilisti, cantavo e sorridevo. Come ai vecchi tempi!
E' vero: ho passato tre settimane un po' complicate ma già da venerdì sentivo che qualcosa stava girando. Non è da me piangersi addosso nè restare così inerme di fronte agli eventi. Chi mi conosce bene confermerà, non erano comportamenti da me, in queste settimane non ero me stesso, anzi, ero una copia sbiadita di me.
Finalmente penso di aver (ri)trovato una parte di me che pensavo aver scordato, una parte "nuova" della mia personalità: forse era proprio quella che tre settimane fa mi faceva "paura".
E mi vengono in mente le parole che mi ha detto un'amica qualche giorno fa: dovevo trovare un nuovo equilbrio, un equilibrio che non dipendesse da altre persone; chi fosse arrivato poi nella mia vita sarebbe stato solo un valore aggiunto che mi avrebbe arricchito.
Una regola semplice ma fondamentale.

Io voglio essere felice, conta solo questo per me ora.
Infatti, dopo il post "la mia vita allo specchio" (..pubblicato venerdì mattina in realtà scritto per la maggior parte già qualche settimana fa..) ho capito subito che dovevo prendere in mano la situazione, dovevo svoltare in qualche modo. Ero stanco di mostrare ad altri quella parte di me che non mi rappresenta e che da troppo tempo mi faceva perdere il sorriso. E me lo hanno ripetuto spesso gli amici. Dovevo solo rilassarmi un po' e lasciare fuori quelle cose che mi annebbiavano la mente. Punto.
E così sto facendo da un po' di tempo a questa parte, ve l'ho pur scritto ieri. Penso di essere sulla buona strada, sinceramente. Non voglio più perdere troppo tempo a farmi pensieri strani o passare il tempo con qualcuno che non sia disposto a passarlo con me, voglio solo essere un po' più spensierato e meno preoccupato per il futuro. Poi prenderò quello che verrà.
Gabriel Garcìa Màrquez ha scritto : "Non sforzarti tanto, le cose migliori accadono quando meno te le aspetti".

Datemi pure dello storidito ma, dentro di me, sento che ho fatto un piccolo passo avanti, ho ritrovato finalmente quella gioia di vivere che avevo perso dopo certi avvenimenti di dicembre, lasciando da parte certe insicurezze che in questi mesi mi hanno bloccato fin troppo.
Ora voglio coltivare un po' dei sogni che ho in testa, rimettermi in sesto fisicamente e psicologicamente, sistemare un po' di cose lasciate in sospeso e cancellare quella brutta copia di me delle ultime settimane.
Inizio ad essere contento, mi sento una persona diversa ora, sono più consapevole di quello che voglio davvero.
Perchè la verità in tasca non ce l'ho mai avuta nemmeno io, come ho scritto ieri notte.
E da adesso in poi me la gioco così, altro che volo strumentale. Voglio volare a vista.
Vuoi vedere che forse anche queste tre settimane saranno state una medicina amara ma necessaria per il paziente? Sì, credo di sì ma ora basta con 'ste cucchiaiate amare, please!
E tornando a casa, mi ritrovo fermo ad un semaforo, con a fianco un'insegna luminosa di una certa Banca Popolare: mi son guardato indietro e mi son rivisto qualche sera fa. E ho capito che, con la consapevolezza che sento adesso, probabilmente agirei più spontaneamente ancora di come in realtà ho fatto. Sotto tutti i punti di vista. Ero così ansioso di ricevere finalmente un po' di felicità da parte di chi mi capiva, che. Ero caduto in un errore che non volevo commettere: ho detto una cosa più grande di me in quel frangente, forse preso dal trasporto del momento. E 'ste cose le fai indipendentemente da quanti lustri ti porti dietro. Ora che ho la mente davvero lucida, ora che mi sento un po' maturato rispetto a prima, mentre in macchina premo la frizione e ingrano la prima, sento che direi solo quello che avevo dentro e che in fin dei conti era quello che volevo davvero, senza tanti giri di parole, senza tanti programmi. E non sarà una frase da film, magari, ma tanto si sa che non siamo ad Hollywood.
"Lasciamo perdere tutto quello che ci annebbia. Viviamocela. Io e te. Un passo dopo l'altro. Un chilometro alla volta. Giorno dopo giorno. Vada come vada. Punto."
...
E improvvisamente la luce del semaforo diventa verde.
Sento un brivido scorrermi lungo la schiena.
Si va.




Oggi niente commenti, va bene così. Enjoy the silence.