sabato 27 novembre 2010

duepuntozero

Sarà.
Sarà che a volte ti riesce meglio scrivere quando hai qualcosa che ti preme dentro, che ti scompiglia e che vuole uscire, che deve trascinarsi fuori, sotto qualche forma o attraverso un mezzo.
Non nascondo un certo imbarazzo iniziale nel tornare qui e scrivere.
Ammesso, poi, che "imbarazzo" sia la parola esatta.
Ecco forse non lo è.
O forse sì.
Chissene.
Il fatto è che ora sono cambiate molte cose nella mia piccola vita ed il sorriso è tornato stazionario sul mio viso, finalmente. Che è un po' come vincere la Coppa del Mondo a 35 anni: ormai non ci speravi più e invece...
...e invece "taaaac", cambia tutto.
Mutatis mutandis, come dicono i latini.
Mi sento un duepuntozero.
Nuovo entusiasmo, nuovi pensieri, nuove prospettive, nuova realtà.
Una sorta di personalissima evoluzione rispetto alla condizione precedente.
E come ogni cosa "puntozero" che si rispetti, anche io sono in fase di collaudo, mica son già pronto, confezionato, pronto per affrontare le nuove sfide dei prossimi anni.
Troppo facile, troppo maledettamente facile.
Mi sto testando, per vedere se alla fine quelle cicatrici, se quei solchi sono serviti a qualcosa.
Sarebbe alquanto scontato, banale e poco interessante scrivere di quanto io mi senta diverso in questo periodo. A Despina, lo sapete bene, alla fine qualcuno è arrivato a farmi compagnia, a riportarmi a casa.
E ora mi sento pronto a, come in quella canzone, sentita per radio una mattina di novembre.
Quindi ora me la vivo così, in perenne mutamento, in perenne aggiornamento.
E se vedete che qualcosa del nostro ancora non funziona bene o semplicemente è un po' cambiata rispetto a qualche mese fa, beh vi chiedo solo di portare un po' di pazienza.
In fin dei conti sono un duepuntozero.

martedì 2 novembre 2010

Itaca

Avrei voluto scrivere questo post quattro mesi fa.
Lo faccio oggi, con il medesimo spirito dentro.

Quando ti metterai in viaggio per Itaca
devi augurarti che la strada sia lunga,
fertile in avventure e in esperienze.
I Lestrigoni e i Ciclopi
o la furia di Nettuno non temere,
non sara` questo il genere di incontri
se il pensiero resta alto e un sentimento
fermo guida il tuo spirito e il tuo corpo.
In Ciclopi e Lestrigoni, no certo,
ne' nell'irato Nettuno incapperai
se non li porti dentro
se l'anima non te li mette contro.

Devi augurarti che la strada sia lunga.
Che i mattini d'estate siano tanti
quando nei porti - finalmente e con che gioia -
toccherai terra tu per la prima volta:
negli empori fenici indugia e acquista
madreperle coralli ebano e ambre
tutta merce fina, anche profumi
penetranti d'ogni sorta; piu' profumi inebrianti che puoi,
va in molte citta` egizie
impara una quantità di cose dai dotti.

Sempre devi avere in mente Itaca -
raggiungerla sia il pensiero costante.
Soprattutto, non affrettare il viaggio;
fa che duri a lungo, per anni, e che da vecchio
metta piede sull'isola, tu, ricco
dei tesori accumulati per strada
senza aspettarti ricchezze da Itaca.
Itaca ti ha dato il bel viaggio,
senza di lei mai ti saresti messo
sulla strada: che cos'altro ti aspetti?

E se la trovi povera, non per questo Itaca ti avrà deluso.
Fatto ormai savio, con tutta la tua esperienza addosso
gia` tu avrai capito cio` che Itaca vuole significare.

"Itaca", Kostantin Kavafis

Upside down.
Finally.
Si va.