lunedì 5 aprile 2010

Apro l'uovo in cerca della sorpresa...

Ecco anche se ieri era Pasqua, un commento veloce lo lascio lo stesso, visto che son tre giorni che manco da qui. A dir la verità son stati tre giorni un po' pieni di cose, di faccende da sbrigare, di domande a cui dare una risposta, di decisioni da prendere per il futuro. Tanta roba insomma.
Anche questo giorno è scivolato via e finalmente dopo un tot di tempo ho rivisto il mio migliore amico: mi ci voleva davvero. Sì perchè è vero che passa il tempo, che sfilano diverse persone davanti agli occhi ma quell'intesa di un tempo, quell'intesa fatta di poche parole c'è sempre come anni fa, come se il tempo si fosse fermato. Fantastico. Quindi via di racconti, di Guinness, di upgrade, di quesiti...e io lì "a confessarmi", a spiegare certe decisioni degli ultimi mesi ed il perchè di certe cose, di certi capolinea arrivati inaspettatamente e troppo velocemente. Un po' di tristezza inevitabilmente riaffiora. Però. Però penso di aver fatto un piccolo passo avanti. Cioè sento che nel raccontare questa mia volontà di cambiare aria, ogni volta si rafforza in me la convinzione che non è solo un capriccio da turista ma una reale necessità, dettata anche dalle recenti delusioni affettive, dal disincanto che mi attanaglia, dalla realtà che mi è stata sbattuta in faccia e forse anche da quel senso di "disperazione" (..lo so, non è il termine più corretto ma lascio questo per questa volta..) nel non trovare una somiglianza con gli altri, un qualcosa che mi leghi qui, non so se mi sono spiegato.
Molto probabilmente no. Ma.
Non ne sto facendo una malattia di sta cosa, per carità, però ci credo fermamente.
Non voglio sentirmi ingabbiato in una realtà che non fa per me, fatta di tante (forse troppe) responsabilità, di storture e di pensieri che inevitabilmente finirebbero per annichilire una parte di me. Come se quello che mi circonda viaggiasse ad una velocità, ad un ritmo che non sono in grado di mantenere a lungo. Mi manca il fiato, come per i corridori. Però non voglio scappare, sia chiaro: non si scappa da se stessi. Voglio solo aspettare, andare a vedere il mondo non con gli occhi del turista ma da "cittadino del mondo", da uomo e non da ventenne che parla, qualche volta ragiona pure, ma in fondo se ne frega. Voglio scoprire cosa c'è un po' più in là, fuori da quel cerchio che mi è stato disegnato attorno e che sento farsi stretto giorno dopo giorno. E soprattutto voglio iniziare a farmi una Vita, voglio imparare qualcosa da poter davvero condividere in futuro con una persona, con LA persona che sceglierò. Basta questo. Non mi sembra poco, comunque.
Quindi quest'anno dentro l'uovo pasquale non ho trovato la solita sorpresa di plastica, come quando ero piccolo. Penso di aver trovato dell'altro, un po' di convinzione e un pizzico di lucidità in merito a quello che voglio fare nel futuro immediato: mi dedicherò anima e corpo per riuscirci, anche se in certi frangenti mi sento ancora un po' fragile, un po' "malato di cuore" perchè, in fondo, mi sa che sono fatto così e "non puoi cambiare il tuo stampo", come dicevano i Verve.
Ora sento che dentro di me c'è tanto, tanto disincanto per non trovarmi, fra qualche giorno, ancora una volta con il culo per terra, con il carbone fra le mani e tanta sabbia nel cervello. E
mi rendo conto di essere
un po' di diffidente in questi giorni, anche se in realtà non vorrei perchè la mia indole è altra. Ma l' istinto di autoconservazione ora è impostato su "ON".
Si sa: certe botte, certe ferite necessitano un tot di tempo per.
Però di una cosa sono certo: guarirò.


"Evolvendo", Rabarama, 2006. Bronzo dipinto.