giovedì 1 aprile 2010

Con una luna così...

C'è una cosa un po' particolare, una strana sensazione che sento dentro ogni volta che mi ritrovo face to face al blog, di fronte ad un nuovo post ancora bianco in attesa di essere riempito con qualche parola. Non è la famigerata "ansia da prestazione", non sono a quei livelli sia per quanto concerne il mio tipo di scrittura che di popolarità, ovviamente. Anche perchè ormai sono un grafomane all'ultimo stadio, come dice la mia migliore amica, quindi ci dovrei aver fatto il callo.
E' solo che anche questa sera mi verrebbe da scrivere d'altre cose.
Mi verrebbe da parlare della giornata trascorsa, di quel che porto dentro ormai da un tot.
Di questa testa appesantita e rantolante che.
Di questo cuore pure pulsa ma.
Poi invece accade qualcosa o noto qualcosa che.
Tanto poi son cose che si sanno già, quindi.
Giusto qualche minuto fa stavo rincasando dal centro, dopo l'ennesima pinta di Guinness come da un po' di tempo capita durante la settimana. Ecco, preciso che non è che abbia problemi con l'alcol: lo dico con il sorriso, tanto da fugare ogni dubbio. Nessun problema: piuttosto io la chiamerei "affinità elettiva". Qui pesano come macigni sul piatto della bilancia i cinque anni trascorsi in quel di Venezia. Occhei, torniamo a noi. Era così, tanto per mettere i puntini sulle i. Sia mai che.
Mentre stavo per entrare in casa mi sono soffermato un po' nel cortile, ho indugiato per qualche minuto. Non mi andava di entrare in casa. Meglio star fuori con una luna così. Lei è là. Candida, solitaria. Ha ispirato poeti e cantanti. Si dice che ispiri pure l'umore dell'uomo e il loro destino, oltre che alle maree. Che faccia un sacco di cose un po' magiche insomma. Ma se ne sta lassù. Bianca, solitaria e, nonostante tutto, anche lei ha il suo lato nascosto, un po' come accade per le persone: ognuno di noi ha lato oscuro, un mistero o un segreto nascosto in fin dei conti.
Ecco.
Sento la mente che inizia a riempirsi di tante sensazioni, di emozioni, ricordi ed anche qualche domanda, giusto per non farmi mancare nulla. Però un'atmosfera del genere, con la luce della luna che illumina quasi a giorno, non la si può rovinare così, per colpa della tristemente nota "sabbia" che ogni tanto torna a farsi sentire. No. Quindi non mi resta che sedermi su un freddo gradino in cemento della scala e restare per un po' lì, così magari a certe cose non ci penso.
Mi infilo le cuffie dell'iPod.
Stasera mi sa che quei ricordi restano lì dove sono.
"..quel che è stato è già passato e mo' il passato se lo tiene..."
Lo schermo del lettore si accede, il mio pollice scivola velocemente sulla ghiera.
Scelgo la canzone e finalmente premo Play.
Stasera va così.
Un po' come ha detto Neil Armstrong nel 1969.
"Houston, Tranquillity Base here. The Eagle has landed."



PS. Chiedo scusa ma anche questa volta niente commenti, portate pazienza. Credo che faccia più rumore chi sta zitto.