martedì 19 gennaio 2010

Adelaide

Ci sono volte in cui mi piacerebbe riuscire a scrivere nel modo più semplice possibile quello che ho dentro, quello che mi passa per la testa, solo che nell'applicare questa formula non sempre mi esce il risultato che mi aspettavo e talvolta finisco per scrivere dei tomi dai contenuti più o meno sensati ma così criptici che anche io stesso farei fatica ad interpretarli. Perchè a volte vorrei avere la forza per poter descrivere usando parole mie tutto quel cocktail di sentimenti che pulsano nel mio cuore ma molti di questi appartengono alla mia sfera più intima e personale quindi mi trovo un po' in difficoltà nello spiegare cosa ho provato in determinate occasioni.
Mi rendo conto che solo una persona sarà in grado di leggere tra le righe di questo breve post ma volevo pubblicarlo ugualmente perchè penso che queste siano tra le cose più belle che possano accadere nella vita di una persona.
Come è successo al mio "alter ego" letterario, il vecchio Alex D. descritto da Enrico Brizzi nel suo romanzo, anche io penso di aver trovato la mia Aidi. Ecco, l'ho detto.
E per descrivere quello che ho provato e che provo ora, non posso che riportare due piccoli passi del libro che tanto mi è caro in questi giorni. Quindi colei a cui fischieranno le orecchie leggendo le prossime righe, avrà la riprova che l'Adelaide che stavo cercando da un po' di tempo a questa parte, è proprio lei.
Sì, proprio lei signorina.
Lei che ora starà sorridendo e starà forse arrossendo, ora lo sa, una volta per tutte.
E non mi importa se questo post a qualcuno può sembrare mieloso o sdolcinato. Qui non si tratta di piaggeria, non si tratta di romantico posticcio o di voler "far colpo": io parlo di sentimento, per quanto strano possa sembrare, dato lo sviluppo tanto improvviso quanto inaspettato degli eventi. Ancora non so dove ci porterà questo nostro viaggio che abbiamo iniziato ma per il momento mi basta sapere che il destino abbia voluto far incrociare le nostre strade.
Anche perchè ormai lo saprai meglio di me: la vita è piena di svolte impreviste, l'ho scritto anche tempo fa.
E poi lo dice pure un noto proverbio.
Al cuor non si comanda.

"Guardare in silenzio le labbra, i capelli, le mani di Aidi alla luce di quella candela, era un'emozione maestosa come sdraiarsi sui binari e fermare una locomotiva con la sola forza delle gambe o nuotare in apnea, per ore, in un mare -perdonàtelo- di tè fresco alla pèsca. Ma di tutto questo, il vecchio Alex si sarebbe accorto più tardi, poiché in quei giorni sentiva solo un misto portentoso si felicità e inquietudine mai provato prima.
Aidi gli sembrava una fata luminosa e un'Entità imperscrutabile."

"Adelaide l'aveva colpito con un pugno finto, un bel momento, ma a lui era venuta voglia di baciarla seriamente, e poi di morderla un po' e legarla a sé e non lasciar gocciolare via neanche un istante del tempo che restava."

:)

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