domenica 28 febbraio 2010

Buon viaggio Aidi

Davanti al PC, con una tazza di caffè fumante in mano, sono qui ancora una volta, a scrivere quello che mi passa per la testa. Come sottofondo suona "Just say, Just Say" di Marvin Gaye e Diana Ross, con quell'intro così morbido e rilassante che quasi mi strappa una sensazione di pace.
Mi ritrovo a scrivere ma non so bene ancora cosa scrivere, come al solito vado di getto.
Non c'è un modo facile per dire certe cose, l'ho capito bene da qualche mese a questa parte, quindi lo dirò e basta.
Volevo solo dire "Ciao", un saluto che in un frangente diverso, circa 24 ore fa, non ero riuscito a fare, almeno non come mi sarebbe piaciuto.
Mi sarebbe piaciuto averlo detto come il vecchio Alex nel libro.
Perchè avrete capito che alla fine, proprio come nel libro, Aidi è partita per l'America, la sua America.
Ed ora il nostro Alex?
Alex si rialzerà, anche se è la prima volta che gli è capitata una cosa così.
E' nato qualcosa di così puro e speciale, qualcosa di insperato e inatteso, con quella complicità fatta di sguardi e di parole non dette, come accade nei migliori film o in certi libri. E mi piace pensare che che in quel momento la vita li aveva fatti incontrare, quasi fossero due persone fuori dal tempo, troppo avanti per il passato, troppo indietro per il futuro: c'era solo il presente, il freddo, le luci, le carezze, i baci, gli sguardi, i rintocchi del campanile in lontananza.
Invece Alex ora dentro ha un senso di vuoto, conosce la persona che lascia, con tutti i pregi e i difetti perchè, si sa, ognuno di noi è il risultato ciò che è stato prima e ciò che sarà un domani.
...Quindi ha ancora una volta ha gli occhi lucidi per l'enorme velocità?
Sinceramente non ve lo so dire, sarà che forse di lacrime non gliene sono rimaste molte dopotutto.
E so per certo che Aidi ora capisce come sta il vecchio Alex, per il semplice fatto che lei riusciva sempre, e riesce tuttora, in qualche modo a capire, a guardare, a leggere dentro nel suo cuore.
E da un lato Alex vorrebbe avere un segno, anche minuscolo, da parte sua, di tutto ciò, quasi una dimostrazione, un segnale che fra loro non è terminato tutto ma che sono diventati "compagni di strada", proprio come nel libro: ma in cuor suo Alex sa che è molto probabilmente tutto ciò non arrivi.
Perchè al nostro è sempre capitato così in precedenza, in passato, in altre situazioni: forse è solo per non dover soffrire o una volontà di non pensare ancora lui ora che lei, finally, sta vivendo la sua America, in tranquillità, assieme alle due persone di cui parlava spesso e che veramente le stanno a cuore, con cui ha ricamato nel corso degli anni un legame così forte che nessuno spezzerà.
Buon per lei e per le due persone che le staranno vicino: sono sicuro che si meritano più di Alex quel posto, un posto non solo fisicamente vicino a lei, con la fortuna di vederla crescere giorno dopo giorno ma, soprattutto, un posto nel suo cuore, per sempre.
E Dio solo sa quanto il nostro vecchio Alex vorrebbe essere nei loro panni, anche solo per un solo giorno, per ricevere ancora quelle attenzioni ed essere contagiato da quelle vibrazioni che certi giorni sembrano irradiarsi tutt'intorno a lei.
"I'll trade all my tomorrow for a single yesterday", come cantava Janis Joplin.
Sì, lei è così, non c'è nulla da capire o da spiegare.
Il bello di Aidi è anche questo e Alex ha capito.
Anche perchè solo Alex e Aidi sanno come stanno le cose fra di loro.
Spero comunque Aidi abbia capito che, nonostante le loro strade ora si allontanino di un po', questo di cui scrivo non è di certo un "addio", ma solo un "arrivederci" a quando lei sarà ritornata dalla sua America, a quando avrà ritrovato la sua peace of mind, come canta Anthony Kiedis dei RHCP in quella canzone, "Soul to squeeze" postata giorni fa dopo aver sentito Aidi, proprio quella volta in cui Alex ebbe l'impressione che lei stesse lentamente gocciolando via dalle sue mani.
Buon viaggio, allora.
Il vecchio Alex oggi rimarrà sdraiato sul letto, a leggere quel libro che ha quasi divorato in 2 giorni, uno dei due presi in libreria, assieme ad una copia di quel libro fatto cadere dalla signora, ovviamente. Mica potevo lasciarlo lì.
Il sorriso non c'è ancora sul suo viso, si è scolorito da una decina di giorni ormai, è rimasto intrappolato, inghiottito dal susseguirsi incalzante degli eventi.

E poi, forse, perché magari sta pensando che dei due pirati, adesso, qualcosa è come stesse andando un po' via per sempre.
Sapete come ragionano certi ciclisti sentimentali, alle volte.

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