mercoledì 5 maggio 2010

Il Primo Passo

La valigia ora è davvero pronta.
Il tempo scorre.
Domani sarà un giorno da cerchiare di rosso sul calendario.
Perchè in questo momento questo conta, per me.
E' un bel tuffo di testa, lo so.
Non tutti capiscono questa mia scelta.
Mettere in pausa il lavoro in studio per fare qualcosa di completamente diverso da.
E dentro di me spesso ho la sensazione che.
Io lo vedo, lo noto, lo sento sulla pelle.
Ti guardano come se una rotella, o anche più di una magari, tu l'avessi persa per strada.
Sorrido.
Sorrido perchè arriva sempre un momento in cui non c'è altro da fare che rischiare.
Nella testa un solo pensiero.
Vai a vedere il mondo, vai a vedere cosa c'è.
Prima mi faccio una vita, imparo qualcosa, qualcosa che qui non ho, che nessuno mi ha insegnato.
Imparo a vivere, in un certo senso.
Poi la condividerò con una persona.
Ora, però, semplicemente non ci penso.
La mia felicità non deve dipendere dalle altre persone.
Altrimenti le persone diventano funzionali al tuo sogno.
E la persona si trova costretta ad essere ciò che tu desideri.
No.
C'ho un gomitolo di sensazioni dentro.
Che pacco.
"Come As You Are" dei Nirvana come sottofondo.
Memoria. Memoria.
Memoria. Memoria.
Come nel ritornello.
Rivedo le facce degli amici e delle amiche degli ultimi giorni.
Risate. Sguardi interdetti. Occhi velati. Sorrisi inaspettati. Smorfie.
Ed io qui con lo sguardo all'insù, il solito ciclista sentimentale.
Dai guarirò un giorno.
Promesso.
Intanto domani si va.
L'ho scritto prima.
Ho qualcosa da trovare, qualcosa da capire, qualcosa da dimenticare.
Ad essere sinceri anche più di qualcosa.
Forse qualcuno.
Meglio qualcuna.
Chimiconoscelosa.
Tante aspettative chiuse nel trolley nero di fronte a me.
Ma non mi porto dietro nessuna certezza.
Sapete che vi dico?
Me ne fotto.
Si va.

"Il viaggio non finisce mai.
Solo i viaggiatori finiscono.
E anche loro possono prolungarsi in memoria, in ricordo, in narrazione. Quando il viaggiatore si è seduto sulla sabbia della spiaggia e ha detto: "Non c'è altro da vedere", sapeva che non era vero. Bisogna vedere quel che non si è visto, vedere di nuovo quel che si è già visto, vedere in primavera quel che si è visto in estate, vedere di giorno quel che si è visto di notte, con il sole dove la prima volta pioveva, vedere le messi verdi, il frutto maturo, la pietra che ha cambiato posto, l'ombra che non c'era.
Bisogna ritornare sui passi già dati, per ripeterli, e per tracciarvi a fianco nuovi cammini.
Bisogna ricominciare il viaggio.
Sempre.
Il viaggiatore ritorna subito"
(José Saramago, Viaggio in Portogallo)

1 commento:

  1. ci vediamo presto, e voglio tutti i dettagli..te voio ben, ciao
    M

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