mercoledì 12 maggio 2010

Arrivi e Partenze.

Sono alla prima svolta di un lungo viaggio.
Svuoto la valigia anche se nonc'hovoglia.
Pesa un po' più rispetto all'andata, davvero.
Una settimana trascorsa a cento all'ora.
Mi mancava la velocità.
Questa velocità.
Quella che ti libera la mente.
Quella che ti spettina dentro.
Quella che vedi attraverso i sorrisi, il lavoro di squadra, la polvere, il legno, i colori, le risate, gli abbracci, gli sguardi.
E che sguardi.
Sguardi di chi ne ha passate tante, di chi ha fatto all-in con la vita, inevitabilmente lasciata alle spalle almeno per un po', per qualche mese se tutto va bene.
Confidenze, dubbi, paure ma tutti con quel desiderio di viaggiare e conoscere.
Tutti, forse troppi, accomunati da un solo destino.

Venezia, 5 maggio 2010 ore 10:29
Neanche farlo apposta.
Il viaggio inizia con "Bittersweet symphony".
A volte la voce "brani casuali" ti fa sentire canzoni che di casuale hanno ben poco.
Questione di attimi.
Sono seduto di fronte ad una vetrata enorme, quella da cui vedi un po' tutto.
Arrivi e partenze.
Aerei che decollano e che atterrano.
A dirla tutta sto guardando un punto fisso nel vuoto, al di là della vetrata.
Perchè ho ancora gli occhi lucidi per via di un sms inaspettato, con una citazione di Mark Twain.
Guardare in modo distratto il cellulare prima di spegnerlo e rivedere sul display ancora quel nome, ancora una volta, mi ha fatto un certo effetto.
Mi sono cristallizzato per qualche attimo a fissare il display del telefono, senza voler leggere il messaggio, quasi volessi trattenere quel momento ancora un altro po'.
Dopo un po' leggo.
Una volta finito mi cristallizzo ancora e se sento gli occhi un po' pesanti.
Vorrei solo sapere qual è il suo potere.
Vorrei sapere perchè mi ritrovo con gli occhi appannati a distanza di mesi.
Ed io che pensavo di esserne uscito.
Però una risposta provo a darmela da solo questa volta.
Non si fugge mai da se stessi.
I tuoi scazzi, i tuoi errori, i tuoi fantasmi sono sempre lì che ti aspettano.
Mica se ne vanno senza di te.
Anche perchè per quanto lontano tu possa andare, certe cose te le porti dentro comunque.
Forse è anche per questo che la valigia pesa un tot.

1 commento:

  1. che palle, ieri avevo lasciato un commento ma non so perché non l'ha registrato..
    Oggi, dopo aver passato tutta la serata di ieri a parlare, non è la stessa cosa..comunque.
    Sei mitico, come al solito, come me giovane e vecchio allo stesso tempo. E sono super felice che tu ti senta "te stesso al cento per cento".
    Ciccivediamoci

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