martedì 5 giugno 2012

Shadow Days

No, non è che mi son dimenticato.
Molto spesso passo di qui, rileggo vecchie cose e scrivo qualche nuova riga che, nella maggior parte dei casi, resta imbottigliata fra i post non pubblicati. Semplicemente restano lì, a distillare, un po' come accade per il vino. Con la strana convinzione che le vecchie bozze di oggi siano migliori se lette anche solo l'indomani.
E non è timidezza o paura di scrivere quel che si prova.
No.
E' un bisogno di filtrare certe sensazioni, di leggere fra le righe.
Perchè troppo spesso mi ritrovo a meravigliarmi anche di me stesso.
Io che son sempre stato ottimista, ultimamente mi ritrovo a vedere il bicchiere mezzo vuoto, senza considerare il fatto che un po' di vino, seppur poco magari, ma c'è.
E' una questione di punti di vista, di geometria e anche di diottria.
Un po' come canta il mio amico John Mayer nel suo ultimo singolo tratto dall'album "Born and raised" uscito giusto qualche giorno fa.
John Mayer che con le sue canzoni blues spesso ha scandito il mio tempo in determinati momenti.
(Half of my heart docet.)
Perchè la vita è una questione di luci e ombre e quello che proviamo ogni giorno sulla nostra pelle è solo una sfumatura di noi stessi, una declinazione in chiaroscuro del nostro io.
Solo che a volte splende il sole e a volte c'è un bel temporale estivo.

Well I ain’t no troublemaker and I never meant her harm.
But it doesn’t mean I didn’t make it hard to carry on.
Well it sucks to be honest and it hurts to be real.
But it’s nice to make some love that I can finally feel....Hard times let me be.




PS.
Un grande in bocca al lupo al nuovo blog della mia amica M intitolato "Dentro le nebbie".
E da uno come me che dentro la nebbia c'ha vissuto e ci vive tuttora, l'augurio non può non essere sincero!
Un po' mi spiace per Mr. Magoo, mi ci ero affezionato!
Però so di certo che gli aggiornamenti anche lì non mancheranno visto la quantità e la qualità dei post!
Vi lascio il link diretto... follow her e buona lettura!
Dentro le nebbie

"È importante vedere come la gente sceglie i nomi.
Morire e dare nomi – non si fa altro di sincero, probabilmente, per tutto il tempo che si campa."
(tratto da "Questa storia" di Alessandro Baricco)

sabato 12 maggio 2012

Live To Rise

A volte vorrei fosse tutto più facile.
Meno complicazioni e meno sbattimenti.
Ne guadagnerebbe la qualità della vita, di certo.
Invece ogni giorno è una fottuta battaglia e il suono della sveglia tanto somiglia al gong di un ring.
Sono giorni difficili perchè 'sta crisi, o come direbbero quelli "international" dal colletto bianco che sanno le lingue, il credit crunch, si fa sentire, eccome.

Anche con noi giovani, anzi soprattutto con noi giovani. 
(Ammesso e non concesso che il sottoscritto, alla veneranda età di cinque lustri abbondanti, si possa ancora fregiare di questo titolo...)
Noi che, per dirla mutuando le parole di Charles Michael "Chuck" Palahniuk 


"siamo i figli di mezzo della storia, non abbiamo né uno scopo né un posto" (cit.)

Noi.
Sì sì,
proprio noi.
E quindi anche l'andare avanti, in certi giorni, mi risulta alquanto complicato, più difficile di quanto avessi mai potuto preventivare.
E' che c'ho sempre il fiato corto e molti, forse troppi, pensieri per la testa.
Pensieri che nascono la notte quando molti dormono, anche ora, mentre scrivo.
Pensieri che si inzuppano di tutte quelle sensazioni che pensavo d'aver sepolto e mi tolgono, spesso e volentieri ormai, serenità e lucidità nel giudizio.
Pensieri che lentamente mi corrodono da dentro.
E' difficile non pensare al domani, al futuro, a molte, moltissime questioni che restano in sospeso.
Come i miei sogni.
Restano lì, sospesi.
Cristallizzati nel dubbio di un futuro incerto.
In attesa.
Intanto, da qualche giorno, ho una canzone in loop nell'iPod.
E' il 'nuovo' singolo dei Soundgarden, rock band statunitense fondata da Chris Cornell nel 'lontano' 1984 e riunitasi di recente, nel duemiladieci. Per intenderci, sono gli stessi che nel '94 incidevano Black Hole Sun, da molti considerata una pietra miliare del rock anni novanta e quel celeberrimo video clip dal sapore analogico, distorto e apocalittico. (...)
Il nuovo singolo, c'ha un titolo che è un programma.
Vivere per risorgere.
Fa molto "fenice", se mi passate la figura mitologica e poi, chi ha orecchie per intendere...
Ecco allora.
Vivere per risorgere.
Dall'alto della mia ignoranza musicale, io ci vedo dentro il cambiamento, la rivoluzione, il passaggio di stato.
Come una sorta di sublimazione a suon di chitarra e voce, di basso, rullante e cassa.
Insomma la volontà di cambiar le cose.
Di sovvertire qualche pronostico magari.
Di rompere qualche gabbia che troppo facilmente ormai ci intrappola e ci limita.
Per poi rinascere e ripartire.
Più forti di prima.
Perchè, insomma, si sa.
Non è mica tutto qui.

Like the sun we will live to rise.
Like the sun we will live and die and then ignite again.
Like the sun we will live to rise again.

Again.